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Metrologia d'officina
Sino al 1965 l'unità di misura delle lunghezze era il "metro internazionale" definito come la lunghezza tra i due tratti paralleli incisi su una faccia della barra prismatica costituita al 90% da platino ed al 10% da iridio che è conservata nel Pavillon International des Poids et Mesures di Sévres a Parigi. Successivamente è stata data una nuova definizione del metro che permette di disporre sempre e ovunque dello stesso metro campione evitando gli errori nel passaggio dal "metro internazionale" depositato a Sévres a quelli successivi depositati nei laboratori nazionali. Tale definizione si riassume così: il metro è la lunghezza del tragitto compiuto dalla luce nel vuoto in un intervallo di tempo di 1/299.792.458 di secondo. Questa introduzione dovrebbe lasciar intendere quanto sia in realtà complessa l'azione di "prendere una misura" e quanto sia importante, praticamente per chiunque, poter rilevare una "misura corretta".
La metrologia d'officina ricopre un ruolo di primaria importanza all'interno di un laboratorio meccanico
e segna il confine tra un lavoro grossolano fatto ad occhio ed un lavoro di qualità estremamente fine.