Sei in: I/O Pilota > Guida sicura > In auto
I/O Pilota
Sicurezza stradale in auto
Semplici ma fondamentali consigli per tornare "vivi" a casa
Inutile negarlo, tutti gli appassionati di auto, motori e non, quando hanno preso la patente hanno rischiato compiendo qualche eccesso dove nei migliori dei casi hanno capito che erano solo dei 18enni e non dei veri piloti. In molti casi poi crescendo si capisce che la strada non è il luogo per azzardi, in molti altri casi si continua a rischiare con la convinzione incoscente che non succederà mai nulla. Anche chi non ha alcuna intenzione di coltivare la passione della guida, mi ha raccontato di piccoli grandi rischi presi per l'inesperienza: una frenata andata a buon fine mentre si procedeva ad andatura troppo sostenuta, una precedenza sbagliata e scampata per miracolo, la perdita di controllo del veicolo per schivare un bambino o un cane, quell'asfalto viscido bagnato che non ci aspettavamo, il semaforo visto troppo tardi, il recupero del controllo dell'auto dopo una sbandata senza sapere come ci si è riusciti... In pista si impara a conoscere meglio un mezzo facendo qualche giro veramente piano, non molti piloti usano questa tecnica ma pare che alcuni cervelli siano in grado di capire e amplificare gli effetti di piccole esagerazioni compiute a velocità più ridotte del solito... Capire il telaio, come rispondono le sospensioni, quando vanno in temperatura le gomme, i freni... Se lo fa un pilota, perchè non lo possiamo fare noi?! Siate più furbi, per un bel pò di tempo andate più piano di quanto vorreste e nelle varie situazione che si creeranno scoprirete che tante cose non le sapevate e probabilmente vi chiederete:"cosa sarebbe successo se correvo?" Molte ragazze mi hanno confessato che ritengono idioti quelli con cui vanno in macchina che corrono forte, la maggior parte delle volte, dicono, le loro risate sono quasi isteriche e di paura ma non hanno il coraggio di dirlo per paura di fare brutte figure. Se corri su strada ti prendono solo per scemo. I migliori complimenti li ho sentiti invece in casi del tipo: c'è una splendida macchina da corsa per strada e uno con la macchina truccata dietro che fa le cavolate per incitare quello davanti a correre; ma quello nella supersportiva non lo pensa proprio... un grande! E con la moto? Idem.
Pressione delle gomme e usura del battistrada
Aspetto fondamentale della sicurezza quando si viaggia in auto, anche per brevi tratti, è la pressione dei pneumatici. I pneumatici sono l'unico punto di contatto tra il veicolo e la strada e devono trasmettere le forze di trazione, frenata e sterzata. Se la pressione è troppo bassa i rischi di sbandata sono notevoli è la gomma si scalda velocemente arrivando sino al possibile distacco del battistrada. In seguito a sterzate decise, effettuate ad esempio per evitare un improvviso ostacolo, con una bassa pressione dei pneumatici si può arrivare alla fuoriuscita degli stessi dal cerchio con l'ovvia perdita di controllo del mezzo che ne consegue. Inutile ricordare che il codice stradale impone uno spessore minimo per il battistrada dei pneumatici il quale è fissato a 1,6 millimetri. Sarebbe però buona abitudine non ridursi all'ultimo e sostituirli con un pò di anticipo. Il fenomeno dell'acquaplanning è tanto maggiore quanto minore è lo spessore di battistrada che rimane sulle nostre gomme. Se poi incontriamo una pozzanghera su un solo lato della nostra auto, il rischio di testa-coda è pressoché assicurato; le due ruote dal lato della pozzanghera perderanno immediatamente aderenza innescando la rotazione del veicolo su sé stesso.
Bagagli e veicolo carico
Gli oggetti che vengono caricati in macchina non dovrebbero mai essere posti sul ripiano che copre il bagaliaio per due importanti motivi: ostacolano la vista del conducente che non può osservare ciò che accade dietro il veicolo e sono molto pericolosi in caso di forti frenate in quanto vengono letteralmente catapultati contro i passaggeri con conseguenze spesso sottovalutate. Quando viaggi da solo la tua auto si comporta in un modo. Quando viaggi con diversi passeggeri a bordo (magari con il bagagliaio pieno) la tenuta di strada, la risposta dello sterzo e la capacità di frenata si riducono drasticamente. Il veicolo in tal caso va guidato con molta più prudenza. Le reazioni della vettura sono più lente ed il rollio aumenta. Aumenta il tempo richiesto da una manovra di emergenza e le distanze di sicurezza da tenere.
Posizione di guida, cinture e Air Bag
La corretta posizione delle mani sul volante , immaginandolo come un orologio, è alle nove e un quarto. Il sedile deve essere messo in modo tale che si possa ruotare il volante di 90° senza staccare le mani dal volante né le spalle dal sedile. La frizione deve poter essere azionata agevolmente. Lo schienale va regolato a circa 20° mentre il volante va regolato in modo tale che le mani si trovino all'altezza delle spalle. Le cinture di sicurezza devono essere indossate da tutti, anche dai passeggeri posteriori. L'Air Bag non è un sostituto della cintura di sicurezza bensì un aiuto supplementare. Senza cintura di sicurezza l'air bag non può fare molto per voi; l'impatto contro il volante non riesce ad essere evitato e, a soli 50 km/h, si rischiano incidenti mortali. Non a caso la stragrande maggioranza di incidenti mortali avviene in città e non in autostrada come molti pensano. In città si pensa spesso che la cintura non sia necessaria per brevi tratti... le conseguenze sono mortali. Specie nelle utilitarie più minute. In un impatto anche a soli 50 km/h i passeggeri posteriori possono essere sbalzati in avanti arrecando gravi danni a sé stessi e al conducente e al passeggero anteriore.
L'accesso alla strada e le curve
Controllate sempre prima di immetervi su una strada. Spesso si sale in auto, si prende e si va... Boom! Chi vi precede non sta nella vostra testa. Usate sempre la freccia con debito anticipo prima di svoltare. Utilizzare il cellulare, spesso anche con il vivavoce, o persino fumare in macchina riduce notevolmente i riflessi. Risultato? Spesso si sbanda e si invade pericolosamente la corsia opposta con gravi conseguenze soprattutto per chi viaggia in moto o in scooter. Le curve poi... Non fatele mai con la frizione premuta. Senza la frizione innestata non vi è coppia motrice alle ruote che trasmettono la trazione con conseguente perdita di stabilità soprattutto nelle piccole e leggere utilitarie. La parte più importante della frenata va fatta assolutamente a ruote diritte per disporre della massima aderenza e direzionalità del mezzo. Successivamente, solo quando il veicolo entra alla giusta velocità in curva, è possibile frenare ulteriormente ed in modo morbido. Non scalare mai le marce in curva. E' un'operazione sbagliatissima. Il rapporto adatto si sceglie prima di entrare in curva e lo si mantiene per tutta la curva. Se cambi marcia premi la frizione e togli stabilità al veicolo. I tornanti vanno affrontati rallentando e ritardando leggermente l'inserimento rispetto al centro della curva. Si entra a gas rilasciato. La massima sterzata la potrai raggiungere nel punto più lento del tornante. Dopo aver superato il centro della curva, quando inizi ad addrizzare il volante, puoi iniziare a dare di nuovo gas. Le curve a "S" vanno affrontate in modo dolce in quanto si alternano due cambi di direzione consecutivi nei quali il mezzo può diventare instabile in seguito ad operazioni piuttosto brusce. Si entra a gas rilasciato nelle prima curva e, non appena usciti, si mantiene ancora un pò il gas rilasciato e ci si tiene leggermente stretti in modo tale da impostare in modo ideale la seconda curva. Le curve ad ampio raggio vanno percorse a velocità da codice stradale e anticipando leggermente l'ingresso in curva. Se non hai immediatamente chiaro cosa intendo significa che devi entrare a velocità ancora più moderata di quella suggerita dal codice stradale.
ESP e ABS
E' un sistema elettronico che utilizza motore e freni in modo indipendente dalla volontà del guidatore qualora quest'ultimo commettesse dei gravi errori di guida: ingresso curva troppo veloce; passaggio su una pozzanghera; sterzata improvvisa a metà curva... L'ESP si accorge in anticipo che l'auto sta per sbandare e toglie in automatico potenza al motore, inoltre interviene frenando in modo selettivo le singole ruote. Questo gli permette di creare una sorta di momento raddrizzante del veicolo. Ovviamente se si eccede con la velocità di ingresso curva, nemmeno l'ESP può opporsi alla fisica e l'incidente è assicurato. L'ESP non vi autorizza a strafare. Quando si deve evitare un ostacolo improvviso, spesso, si agisce su freni e sterzo contemporaneamente. Ma se le ruote si bloccano il veicolo perde direzionalità e la sterzata risulta impossibile o inefficace. L'ABS invece impedisce il bloccaggio delle ruote e gli esperti di guida sicura consigliano persino di continuare a premere il pedale del freno a fondo anche durante l'operazione di sterzata per evitare un ostacolo. Cosa letteralmente impossibile per le vetture mancanti di questo sistema. Sul bagnato l'ABS riduce notevolmente gli spazi di frenata.
Spazio di arresto
Se a 65 km/h occorrono ben 30 metri per fermarsi, a 130 km/h non ci vogliono 60 metri come molti credono. Ovvero a velocità doppia non si usa uno spazio di arresto doppio, bensì uno spazio di arresto di quattro volte superiore. Pertanto a 130 km/h un veicolo in ordine può impiegare 120 metri per fermare la sua esuberanza. Se lo stato delle sospensioni, delle gomme e dei freni non è ottimale si può arrivare persino ad oltre 200 metri e con sbandate difficilmente controllabili. Pensaci bene. Il conducente deve sempre conservare il controllo del proprio veicolo ed essere in grado di compiere tutte le manovre necessarie in condizioni di sicurezza, specialmente l’arresto tempestivo del veicolo entro i limiti del suo campo di visibilità e davanti a qualsiasi ostacolo prevedibile. Per non costituire pericolo quindi, la distanza di visibilità deve essere sempre superiore allo spazio totale di arresto (spazio percorso dal veicolo dal punto in cui il conducente percepisce il pericolo fino al punto in cui il veicolo si arresta). Lo spazio (distanza) di arresto è la somma di due tratti di strada: il primo è percorso dal veicolo durante il tempo di reazione del conducente, cioè il tempo che intercorre tra l’istante in cui il conducente percepisce il pericolo e quello in cui interviene sul pedale del freno; il secondo tratto è quello percorso dal veicolo durante l’azione frenante fino all’arresto (spazio di frenatura). Lo spazio percorso durante il tempo di reazione dipende dalla velocità del veicolo e dalle condizioni psicofisiche del conducente (prontezza di riflessi). Il tempo di reazione medio di un conducente in buone condizioni è di circa 1 secondo. La distanza percorsa in tale tempo può essere approssimativamente calcolata dividendo la velocità per 10 e moltiplicandola poi per 3.
Ad esempio a 60 km/h si percorreranno in un secondo:
(60/10) x 3 = 6 x 3 = 18 (valore approssimativo)
60 (km/h) / 3,6 = 16,6 m/s (valore esatto)
3,6 è il coefficiente di conversione da km/h a m/s
Lo spazio di frenatura minimo si verifica nelle migliori condizioni di aderenza fra pneumatici e strada; quindi, per arrestare il veicolo nello spazio minimo, il conducente deve evitare di caricare il veicolo oltre il limite di massa (peso) massima consentita e curare la manutenzione dei pneumatici verificando il corretto spessore degli intagli del battistrada. Deve, inoltre, intervenire con gradualità (se necessario anche energicamente) sul pedale del freno, evitando però in ogni caso il bloccaggio delle ruote che allunga Io spazio di frenatura e non permette alcun cambiamento di direzione del veicolo rispetto a quella tenuta all’inizio della frenata. Per supplire alla scarsa abilità di molti conducenti nel dosare l’azione frenante, i veicoli di recente costruzione vengono sempre più spesso dotati di sistemi antibloccaggio in frenata (ABS). In fase di frenatura è poi buona norma intervenire sul pedale della frizione il più tardi possibile, così da poter sfruttare al massimo l’azione frenante del motore. Il valore dello spazio di frenatura dipende dal quadrato della velocità e dall’aderenza tra pneumatico e strada; quindi, ad esempio, aumenta di quattro volte se si raddoppia la velocità.
L’aderenza è espressa tramite un coefficiente che è molto elevato (f=0,9) su strada ruvida ed asciutta con pneumatici nuovi o quasi; è medio (f=0,5) su strada asfaltata liscia e asciutta o con pneumatici usurati ed è molto ridotto (f=0,1) su strada sdrucciolevole per ghiaccio, fango, sabbia, ghiaietto, specie con pneumatici lisci. Quindi su strada sdrucciolevole lo spazio di frenatura, a parità di velocità, può diventare anche nove volte quello corrispondente alle migliori condizioni di aderenza.
Uno spazio di arresto approssimato si ottiene, in caso di buona aderenza, facendo il quadrato delle decine della velocità (ad esempio: a 50, 70, 100 km orari è circa 5 x 5 = 25 metri; 7 x 7 = 49 metri; 10 x 10 = 100 metri). Il valore dello spazio di arresto approssimato si avvicina a quello effettivo per velocità comprese tra 50 e 100 km/h.
Lo spazio minimo totale di arresto di un veicolo, quindi, diminuisce se aumenta la prontezza di riflessi del conducente, e aumenta con l’aumentare della velocità del veicolo; aumenta inoltre se si bloccano le ruote o se il fondo stradale è bagnato; dipende dallo stato della pavimentazione stradale mentre non dipende dalla spinta sul pedale del freno se le ruote sono bloccate, ecc...
Distanza di sicurezza e imprevisti
Sulla base degli esempi fatti al paragrafo precedente è opportuno considerare che a 50 km/h è necessario rispettare una distanza di sicurezza di 20 metri... A 90 km/h si arriva a dover mantenere una distanza di 50 metri. A 130 km/h ci vogliono ben 100 metri di distanza di sicurezza. Non sottovalutarlo. Ora io mi chiedo e mi rivolgo a quelli che esagerano letteralmente su strada: Possibile non rendersi conto che da una traversa (che in pista non c'è) può uscire un altro veicolo, o un pedone, un camion (che in pista non c'è)... La pista è l'unico luogo che vi permette di avere strada libera e stare lontani da guard rail, alberi, cunette, buche, dossi, mezzi pesanti, imprevisti di vario genere. Se non avete la possibilità di un mezzo da corsa potete noleggiare un kart in varie piste sparse per l'Italia e sfogarvi lì.
Non guardare l'auto avanti a te... Guarda ancora più avanti
Nonostante l'attenzione alla guida si può verificare il classico "imprevisto" laddove guardiamo il veicolo che ci precede invece di guardare molto più avanti: anche 4 o 5 macchine avanti. Guardare più avanti significa essere in grado di poter prevedere una frenata improvvisa, un ostacolo improvviso, un comportamento azzardato e improvviso da parte di altri automobilisti. Non è raro che accada di sentirsi tranquilli, pensando che stia andando tutto bene, mentre in realtà l'automobilista che ci precede sta guidando distrattamente e, in caso di impatto con l'auto che lo precede, ci troviamo ad impattare anche noi su entrambi non avendo previsto la situazione di pericolo. Moltissimi sottovalutano queste cose, moltissimi sottovalutano le distanze di sicurezza, moltissimi si fanno e fanno male per questo motivo, moltissimi si ritrovano a dover spendere cifre elevatissime per aver "sottovalutato" una condizione importante.
Come regoli lo specchietto destro?
Ho notato che molto spesso diversi automobilisti, tra cui anche diversi miei amici, sono soliti regolare lo specchietto destro verso il basso per poter meglio osservare se, in caso di manovre di parcheggio, il paraurti posteriore rischi l'urto. Ecco io ora vorrei dire una cosa: Mi rendo perfettamente conto di quanto teniate alla vostra auto... Però... Lo specchietto destro serve ad altro, serve a controllare il traffico che si trova dietro di noi mentre cambiamo corsia. Abbassare lo specchietto destro serve solo a fare in modo di tagliare la strada ad un altro automobilista - motociclista - ciclista nel momento in cui rientrate nella vostra corsia dopo una fase di sorpasso o, più semplicemente nel momento in cui dovete cambiare corsia per raggiungere il vostro svincolo.
Le donne
Ultima considerazione: conosco donne che non fanno incidenti, li causano... Come? Corrono in città, hanno fretta, devono guadagnare tempo ad un semaforo e non si accorgono che insultano quelli con le auto sportive ma loro fanno uguale (se non peggio) e non si rendono conto che corrono corrono e arrivano ad un appuntamento solo 2 minuti prima e con grandi consumi di carburante e aumento dell'inquinamento, nonchè con tutti i rischi che hanno corso loro e che hanno fatto correre a chi le incrociava per strada. Le regole valgono per tutti, che tu abbia una Lamborghini Diablo o una Fiat 600 in città DEVI ANDARE a 45-50 Km/h.
I motori sono belli, la vita anche...
Non fate sciocchezze, non rovinate la vostra vita e quella degli altri. Andate in Pista!
Image's copyright: Ralph DTE